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478. Francesco Sforza agli Anziani e ai presidenti di Piacenza. 1452 aprile 17 Milano

Francesco Sforza esprime agli Anziani, presidenti di Piacenza, di aver appreso che imporranno il pagamento mensile dei carri. Quanto alla richiesta di "techio" e strame fatta loro dal viceluogotenente e da Teseo per i cavalli che Colleoni intende comprare, dice che vi rimarranno per poco tempo e, in caso contrario, interverrà lui. Scrive a Colleoni e a Teseo perché i soldati non siano più causa dei furti e eccessi lamentati. Li assicura che i Maestri delle entrate risponderanno per il divieto dato ai dazieri dal referendario e per il dazio dell'imbottatura del fieno.

Nobilibus viris Antianis, presidentibus civitatis nostre Placentie, dilectis nostris.
Respondendo alla vostra littera da dì xiiii del presente, vi dicimo alla prima parte circha el facto delli carri, ne piace l'ordine posto per vuy in fare che siano pagati mensualmente li dinari delli carri, nel quale vicariato che non li lassati introvinire veruno manchamento, considerato el bisongnio che habiamo d'essi. Alla parte ch'el vicelocotenente nostro et Thexeo ve rechiedeno techio et strame per li cavalli quali ha ad comparare el magnifico Bartholomeo Coglione, ve dicimo che de questo non vi vogliati agravare però che questo non haverà ad durare troppo et quando havesse ad perseverare in longo, [ 123r] nuy gli provederissimo per altra via et non ve lassarissimo dicta graveza. Delle robarie et excessi quali ogni dì sonno commisi in quelle nostre parte, ne habiamo displicentia assay et ne rencreschono molto; per casone de quilli in quest'hora scrivemo al magnifico Bartholomeo Coglione et a Thexeo, in tal forma che gli serrà opportunamente provisto. Alla parte ch'el referendario nostro lì prohibischa che alcuni datieri non pagano quello deveno pagare, et cetera, et alla parte del datio della imbotatura del feno, li Maistri delle intrate nostre, quali de ciò sonno informati, vi faranno per sue littere la risposta. Data Mediolani, die xvii aprilis 1452.
Bonifacius.
Iohannes.