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484. Francesco Sforza al parmense Atanasio Ferrari. 1452 aprile 20 Milano

Francesco Sforza scrive a Atanasio Ferrari di non dare molestia al Folignate per il possesso dei beni di Pietro Brunoro, sapendo che sono stati incamerati, per le note ragioni, dalla Camera ducale alla quale deve ricorrere per suoi pretesi interessi.

[ 124v] Nobili civi nostro parmensi Athanasio de Ferrariis.
(a) Dilecte noster, como tu say nuy havemo donato al nobile Folignato tuti li beni che fureno di Pedro Brunoro; et perché intendiamo per querela sua che tu gli day impazo in non lasarlo goldere pacificamente li dicti beni, non possiamo fare che non se maravegliamo de ti perché, pretendendo interesse alcuno in li dicti beni lo dei domandare ala Camera nostra in chi loco è il dicto Folignato, et non domandarlo a luy.
Pertanto volemo che non gli daghi impazo alcuno, immo gli lassi possidere tranquilamente li dicti beni, non como beni de Pedro Brunoro ma come beni di la Camera nostra, perché tu say bene che servicio ne fece Pedro Brunoro. Et si pur pretendessi alcuna rasone in essi, domandali ala Camera nostra perché non te sarà manchato in rasone. Data Mediolani, die xx aprilis MCCCCLII.
Iohannes.

(a) Precede Dux M depennato.