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488. Francesco Sforza al podestà di Piacenza. 1452 aprile 21 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà di Piacenza di convincere i frati del convento di San Benedetto a rimandare il figlio da Andrea dal Belusco, suo padre, perché s'è monacato a sua insaputa.Il padre assicura che, accertata essere seria e cosciente vocazione, lo rimanderà in convento.

[ 125v] Egregio dilecto potestati nostro Placentie.
Ne ha facto significare cum grande amaretudine et cordoglo Andrea dal Belusco che como suo fiolo de tenera etade, più tosto a suasione d'altruy, como zovene legiero se ha lassato condurre lì a Piasenza nel convento de San Benedecto senza saputa de suo patre o de veruno delli suoy, alegando esso Andrea che quando luy l'havesse saputo et conosesse ch'el l'havesse facto cum qualche sentimento et consultamente, seria stato molto contento, offerendose anchora che quando el l'habia havuto et conoscha ch'el sia di bona dispositione de servire a Dio, gli darrà la sua beneditione et retornarallo al convento. Pertanto volimo che vediati cum bono modo de indurre quilli venerabili frati ad restituirlo et mandarlo al patre, et sia dove se voglia el pucto, certificandoli che, intesa la voluntade del pucto, el patre lo remandarà cum la sua beneditione. Cussì volimo che cum bono modo vediati de farlo restituire. Data Mediolani, die xxi aprilis 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.