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509. Francesco Sforza al milite Pallavicino. 1452 aprile 28 Milano.

Francesco Sforza, saputo da Pallavicino che verrà pagato il venticinque del mese, lo sollecita a mettersi in ordine per andare al campo. Quanto ai dieci ducati che chiede per i suoi compagni, lo assicura di non aver dato un soldo a nessuno, se non ad alcuni uomini delle lance spezzate. Abbia per certo che se lo potesse, lo aiuterebbe subito e volentieri. Infine gli risponde circa il comportamento di suo padre.

Spectabili militi domino Palavicino.
Inteso quanto ne scriveti del spazamento vostro che seriti expedito ali xxv di presente dila rata vostra, dicimo che molto ne piace et non dubitate che siamo certi sariti stato expedito integramente; siché attendeti cum ogni solicitudine et presteza meterve in ordine per andare insieme cum li altri in campo. Ala parte deli dieci ducati che ne rechideti per metere bene in ordine li vostri compagni, et che nuy non voliamo tractare pezo vuy como li altri nostri conducteri, et che haveti inteso che nuy havemo prestato et subvenuto ad alcuni deli nostri conducteri dinari oltra la lor rata et cetera, ve rispondemo che chi ve ha data tale informatione se parte dala veritate perché nuy non havemo dato solo più uno soldo ad veruno deli nostri conducteri oltra la rata loro; et questo haverissimo, et possiti esser certi che quando lo havessimo facto ad li altri, lo haveressimo ancora ad vuy. Ben è vero che [ 131r] nuy havemo adiutati et subvenuti alcuni homini d'arme dile nostri spezate; et questo è sempre usanza fra le compagnie adiutare queli che sonno pezo in poncto. Siché, concludendo, ve dicemo che advengha che ad nuy non habiamo facto ad alcuni dili nostri conducteri, se noy ne trovassemo al presente el modo, ve compiacerissimo di bona voglia dili dicti dinari, che, per haver messo in poncto et dare dinari ad tanta migliara di persone, al presente ne troviamo scossi de dinari. Siché ad questa volta habiati pacientia et poteti esser certo che, se nuy lo podessimo far, lo faressimo cossì voluntera, quanto che per fratello. Ala parte che diciti che vostro padre è crudo et heretico verso vuy, dicemo che paria esser che in questo principio se monstra cossì, ma non facemo poncto dubio (a) ch'ello sarà verso vuy quello bon padre che debitamente de' esser verso il bono fiolo. Data Mediolani, xxviii aprilis 1452.
Zaninus.
Cichus.

(a) Segue quello sarà verso depennato.