Registro n. 14 precedente | 511 di 1952 | successivo

511. Francesco Sforza al commissario di Pellegrino. 1452 aprile 28 Milano.

Francesco Sforza ingiunge al commissario di Pellegrino di provvedere con la massima cura al pagamento dello squadriero Giovanni Scipione perché, altrimenti, gli addosserebbe ogni colpa per non averlo accontentato.

Nobili viro dilecto nostro commissario Pellegrini.
Zohanne da Scipione, nostro squadrero, ne ha dicto non havere havuto el suo spazamento, che molto ne fa maravigliare et havemone assay despiacere, né savimo da che proceda. Et perché il tempo è breve et non pate indutio, volimo, se hay caro fare cosa che ne piacia, che dì et nocte cum ogni solicitudine et diligentia, actendi ad fare lo spazamento de esso Iohanne [ 131v] et per modo che habia effecto et prestissimo, se ben dovessi abandonare ogni altra cosa; altramente tardando, et che ad tempo non sia spazato como desideramo, punerimo questa imputatio ad le tue spalle et colparimo la tua negligentia. Mediolani, xxviii aprilis 1452.
Ser Facinus.
Cichus.