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524. Francesco Sforza a Davit de Lanteriis, vicario del vescovo di Piacenza. 1452 maggio 1 Milano

Francesco Sforza esprime a Davide Lanteri, vicario del vescovo di Piacenza, lo sdegno perché i canonici del Duomo non hanno ancora eletto prete Giovanni de Carlo al canonicato, vacante per la morte di Lazaro Landi facendo una elezione che mostra la poca considerazione delle disposizioni ducali. Il vicario provveda che nessuno dei canonici sia contumace e latitante alla nuova elezione e gli affida il compito di convocare il "chiericato de fuora", debitore della sovvenzione del sussidio ducale.

[ 134v] Venerabili viro domino Davit de Lanteriis, vicario domini episcopi Placentini, nobis dilecto.
Misser prete Iohanne de Carlo, per lo quale novamente vi habiamo scripto insieme cum li canonici del domo, che lo doveti elegere et confirmare nel canonicato vacato lì per la morte quondam de meser Lazaro de Lando, ce ha referito como fin ad qui non ha potuto obtenere el dicto canonicato, perché fra quilli canonici è stato contraversia et discrepantia, che non hanno voluto fare la electione, se non cautelosa et sophisticata, con fare pocha stima delle nostre lettere; del che molto ne maravigliamo. Per la qual cosa de novo, repplicando, vi dicimo che subito debiati fare fare la dicta electione, come per le altre nostre vi habiamo scripto, liberamente et solemnemente, admonendo et coregendo qualunqua de loro sarrà renitente et contumace ad questa nostra deliberatione, quale volimo per ogni modo habii effecto; et de questo ve ne confortiamo et stringimo che debiati exequire quanto habiamo scripto in favore d'esso domino prete Iohanne de Carlo. Ceterum perché el nostro iconumo ce ha significato che non pò havere obedientia da quilli del chierichato de fuora, che sonno debitori per la subventione, ve caricamo che ad ogni sua instantia farli vinire lì ad fare suo debito, senza dimora, perché havimo assig(n)ati quisti dinari per cosa importante al stato nostro. Data Mediolani, die primo maii (a) 1452.
Christoforus de Cambiago.
Cichus.

(a) maii in intrelinea su aprilis depennato.