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530. Francesco Sforza al podestà e al capitano di Piacenza. 1452 maggio 3 Milano

Francesco Sforza, avverte il podestà e capitano di Piacenza di aver affidato a Giovanni Caimo il compito di fare un ponte di barche a Pizzighettone per lunedì prossimo a sostituzione del ponte in legno. Vuole perciò che a ogni richiesta di barche da parte di Caimo, si presti aiuto celermente assicurando i proprietari che, passate le truppe, le navi verranno restituite.

[ 136r] Potestati et capitaneo civitatis Placentie.
Perché havimo commisso ad Iohanne Caymo che debia fare fare uno ponte sopra le nave lì ad Pizghitone perché volimo fare passare le gente nostre lunidì proximo suso dicto ponte, perché quello ponte de ligname non è fermo per substenere dicte gente, et perché poria essere che li manchariano qualche nave per fornire dicto ponte, volimo che, rechiedendote dicto Iohanne Caymo de qualche nave per lo dicto ponte, che fazi recerchare per le dicte nave, et siano de chi se voglia. Atrovate che siano, vogli subito mandar lì dicte nave senza alcuna dilatione perché, passate che sarranno dicte nostre gente, se poranno poy rehavere dicte nave (a). Et circha ad ciò non vogli usare alcuna dilatione et (b) negligentia che dicte nave siano mandate in modo non habia ad retardare el fornimento del dicto ponte. Data Mediolani, die iii maii 1452.
Cichus.
A margine: Replicata fuit die iiii maii 1452.
Ser Iohannes.

(a) segue senza alcuna dilatione, perché passate che sarranno depennato.
(b) dilatione et in interlinea.