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542. Francesco Sforza al luogotenente di Piacenza. 1452 maggio 6 Milano

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Piacenza d'intesa con fra' Zanino gli mandi i quaranta carri con i timocelli e tutti i buoi. Procuri di avere, oltre ai suoi, altri bifolchi che saranno pagati da Bartolomeo da Cremona, come scriverà pure a fra' Zanino, e procuri di avere anche dei gioghi che saranno poi restituiti.

[ 138v] Locuntenenti Placentie.
Te comandiamo et volimo che, intendendote cum fra' Zanino, subito ne mandi qua quilli nostri quaranta carri cum li timocelli soy, et cussì tucti li nostri boy. Et per la conducta d'essi carri et bovi providi de quilli bovulci saranno necessarii, oltra quilli gli sonno delli nostri. Et in questo non sia fallo, nì exceptione, nì dimora alcuna, perché Bartholomeo da Cremona, nostro famiglio, gli satisfarà della mercede sua, advisandote che esso Bartholomeo scrive de questo opportunamente al dicto fra' Zanino. Et se alli dicti bovi manchasse qualche zovo, faglili imprestare, perché li dicti biolci li reportaranno indreto. Mediolani, vi maii 1452.
Irius.
Cichus.