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544. Francesco Sforza ai membri del clero parmense. 1452 maggio 6 Milano

Francesco Sforza si dice dispiaciuto con i membri del clero parmense, escluso il vescovo e il commendatore di Sant'Antonio, perché dei cinquecento ducati d'oro convenuti, ne abbiano dati a Torello solo novecentocinquanta lire. Povvedano di consegnare al messo di Torello il resto della somma pattuita, al più presto.

[ 139r] Venerabilibus viris dominis de clero Parmensi.
S'è condoluto con noy el spectabile conte Christoforo Torello al quale havemo assignato quelli cinquecento ducati della subventione richiesta ad quello chierigato Parmesano, exceptando miser lo vescovo et miser lo commandatore de Sancto Antonio, secundo la compositione facta con nuy, che fin ad qui non ha possuto conseghuire da vuy se non libre dccccl imperiali de tutti dicti dinari, et che del resto lo menate molto in longho con grande suo disturbo et sinistro; dil che molto ne maravigliamo et dolemose de vuy et de questa vostra tardità, perché sapeti bene quanta instantia vi habbiamo facto per questi dinari, maxime quia el prefacto conte Christoforo de presente ha ad cavalchare per cosa importante al stato nostro. Per la qualcosa vi confortiamo et carichamo et volemo che subito, vedute le presente, retrovandovi insieme tuti li principali de quello chierigato, debiate provedere per ogni modo et forma de recuperare el resto de dicti ducati cinquecento d'oro et numerarli al presente suo messo, el quale mandiamo lì per questa casone, et starà lì ad vostre spexe per in fino che sii expedito. Et in questo non manchate per veruno modo, se haveti caro l'amore et la gratia nostra, altramente ne dareti materia de provederli per forma che non vi piacerà. Data Mediolani, vi maii 1452.
Christoforus.
Cichus.