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547. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Piacenza. (1452 maggio 7 Milano).

Francesco Sforza ricorda al referendario e al tesoriere di Piacenza che Benedetto de Curte gli ha fatto osservare che i Maestri delle entrate hanno fatto una bolletta per cui un bombardiere, che è con lui nella cittadella, deve avere due paghe, e che loro non devono versare al bombardiere, ma risarcire Benedetto per i denari e la roba data al bombardiere.

Referendario et thexaurario Placentie.
Benedicto da Curte, nostro capitano de quella citadella de quella cità, ne scrive che li nostri Maystri hanno facta una bolecta ad uno bonbardero, quale havimo deputato in la dicta citadella cum luy cum duy paghe, che gli debiati respondere li suy dinari da per sì, el che gli tornarà in damno, perché dice che esso bonbardero ha havuto da luy dinari et altre cose delle quale non poria poy havere rasone da luy. Et perché non ne pare honesto che debia perdere, volimo che non obstante dicta bolecta, non gli respondiati dinari alcuno, ma gli respondiati al dicto Benedicto. Ben volimo che teniati modo ch'esso Benedecto faci contento et respondiati al (a) bonbardero per due paghe et del passato et per lo advinire, secondo che l'havimo deputato, et in modo non habia casone de lamentarse per questo. Data ut supra.
Marchus.
Cichus.

(a) Segue dicto depennato.