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551. Francesco Sforza a Benedetto da Curte, capitano della cittadella di Piacenza. 1452 maggio 7 Milano.

Francesco Sforza ordina a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Parma, di far ritornare da Giorgio da Roma, compagno di suo fratello Alessandro, un suo ragazzo, cui aveva consentito di andare dai suoi. Siccome il ragazzo mostra di non volere ritornare, il duca vuole che Benedetto provveda in modo che il ragazzo ritorni, o lo sostituisca un suo fratello di gradimento di Giorgio, essendo impensabile che un uomo d'arme stia senza ragazzo.

Benedicto de Curte, capitaneo cittadelle Placentie.
Havendo in li dì passati Zorzo da Roma, compangno de Alexandro, nostro fratello, data licentia ad uno suo ragazo, quale è de lì, che venesse ad vedere li suoy et poy tornasse, pare che non voglia tornare. né li suoy gli lo voglino rendere. Per la qual cosa, considerato non è tempo hora da stare senza regazo et tanto è ad torre de presente el regazo ad l'homo d'arme quanto ad farlo andare ad pede, volimo provedati et tenati modo, o che habia el dicto suo regazo, o uno suo fratello, quale luy te dirà per contracambio, et vederay spazarlo subito, dandote per caxone de ciò piena auctorità et commissione. Data Mediolani, die vii maii 1452.
Andreas Fulgineus.