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590. Francesco Sforza al podestà e al capitano della cittadella di Piacenza. 1452 giugno 1 "in Villa Iuvenalte".

Francesco Sforza informa il podestà e il capitano della cittadella di Piacenza della fuga di due ragazzi dalla compagnia di Antonio Landriani, l'uno del medico e l'altro di un compagno di Antonio, e chiede che i loro parenti li convincano a ritornare. In simile modo si è scritto al luogotenente di Lodi per un altro ragazzo.

[ 145r] Potestati et capitaneo citadelle civitatis Placentie.
Come intendiriti dal presente portatore sonno fugiti duy ragazi dela campangnia del spectabile Antonio de Landriano, cioé l'uno ad uno suo medico, l'altro ad uno suo compagno, non senza grandissimo loro sconzo in questo tempo de stare in campo. Per la qual cosa volimo et vi committiamo che subito, per ogni modo et via meglio vi parerà, debiati spingere li patri o fratelli de dicti ragazi ad tornare cum li loro patroni et non manchi. Ex campo nostro in Villa Iuvenalte, die primo iunii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit locuntenenti nostro Laude pro uno alio ragatio.