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610. Francesco Sforza ad Attanasio Ferrari di Parma. 1452 giugno 20 "ex castris felicibus apud Gonellarum".

Francesco Sforza scrive ad Attanasio Ferrari di Parma assicurandolo che l'assassinio di Giovanni Zabolo, in cui è implicato suo figlio Damiano con altri, sia avvenuto a sua insaputa, informandolo che si farà l'inventariazione e confisca dei beni di Damiano, contro cui si procederà secondo giustizia.

Attan(a)sio de Ferrariis de Parma Havimo cum summa displicentia inteso el casso successo del'humicidio de Zohanne Zabolo commisso per Damiano, vostro figliolo et certi altri, la morte del quale podendose recuperare et redurre ad vita, gli metterissimo tanto del nostro ad scotto che non saria creduto, perché reputamo et tenemo havere perduto uno bono et ultile cittadino; del qual caso successo ne rendimo certissimi che è proceduto contra conscientia et voluntà vostra, et che ve ne dole et rencresce como ad quello che disidera de vivere civilmente in pace et cum benivolentia de zaschuno cittadino, et altra oppinione de vuy non havimo. Ben scrivemo alli offitiali nostri lì che procedano contra de Damiano, vostro figliolo, et quilli altri soy compangni homicidi alla discreptione et confiscatione delli beni [ 152v] (a) loro, et ad quanto vole iustitia et rasone, como è nostro debito. Vogliati attendere ad vivere bene et in pace cum ogniuno, como seti usato di fare, et semo certi che fareti, chiarendovi firmamente che de vuy non havimo alcuno dubio che habiati havuta notitia alcuna de quanto è successo, ma tenemo essere proceduto solamente da captivo consiglio de vostro figliolo inobediente et adverso ad ogni bona doctrina et admoniti paterni. Data in castris nostris felicibus apud castrum Gonellarum, die xx iunii 1452.
Ser Iohannes.
Iohannes.
A margine: vacat.

(a) Segue delli beni ripetuto.