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615. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1452 giugno 21 "ex castris nostris felicibus apud castrum Gonellarum".

Francesco Sforza loda Gandolfo da Bologna per la premura nel provvedere a quanto giornalmente occorre e gli chiede di informarlo su quanto sentirà circa la presenza nel Parmense di uomini d'arme e quelli che troverà li mandi in campo. Ringrazi l'amico a Brescello per gli avvisi inviatigli; gli dice infine che per il carriaggio è arrivato lì Gaspare da Rezo.

[ 153v] Gandulfo de Bononia.
Havimo recevuto le tue lettere de dì 14 del presente, le quale havimo inteso et del tucto rerstamo advisati; te respondimo comendan(do)te della dilligentia tua, cussì in advisarne che debbii actendere et havere bona advertentia cum cura et solicitudine ad quella città et dentro et de fora in provedere et far provedere a quanto occorrerà alla iornata, et de tucto quello sintiray per lo advinire, vogline continue tenerne advisati.
Quilli quatro homini d'arme ancora non sonno vinuti in campo. Appresso vogli vedere se per lo Parmesano gli è più homo d'arme alcuno, et tucti quilli gli trovaray fa' che subito vengnano via in campo. Ad quello amico che sta ad Bresello volimo l'avise che tucte le sue lettere havemo havute et lo rengratiamo delli advisi ne ha datii, et non se maravigli se non gli havimo facto resposta, perché non voressimo che le lettere nostre capitassero male che gli havessero ad nosere a luy; ma ch'el vada pur dreto al facto suo in tenerne continue advisati de quanto sentirà per lo advenire. Alla parte delli dinari del carezo non te dicimo altro, perché è vinuto là Gasparro da Rezo per questa casone.
Ex castris nostris felicibus apud castrum Gonellarum, die xxi iunii 1452.
Marchus.
Cichus.