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616. Francesco Sforza al podestà di Guardasone (1452 giugno 21 "ex castris nostris felicibus apud castrum Gonellarum").

Francesco Sforza rimprovera al podestà di Guadasone la sua presenza a Parma invece di essere là dove per ufficio dovrebbe essere. Lo esorta a ritornare a Guardasone e non la abbandoni senza autorizzazione scritta.

Potestati Guardasoni.
Intendimo che non actendi may ad quello tuo offitio della podestaria de Guardasone come s'el non fosse facto tuo, ma continuamente te ne stay ad Parma, et tucto el dì se fa in quella terra cose mal facte et se tentano cose porria succedere in preiuditio al stato nostro, ch'el par pur non gli habiamo offitiale veruno. Pertanto ti dicimo che se da mò inanti presummi de absentarte da quello offitio senza nostra licentia in scripto et che non gli actendi cum cura et solicitudine, como rechiede el debito, gli providirimo in forma che te rencrescerà et daremote ad intendere che non fay bene perché ne pare che solum actendi ad cavarne qualche dinaro et non ad fare el debito tuo verso de nuy, né etiam lo offitio como doveristi. Data ut supra.
Marchus.
Cichus.