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63. Francesco Sforza al referendario di Parma. 1452 gennaio 9 Lodi

Francesco Sforza informa il referendario di Parma di avere destinato a castellano della rocca di Casaleggio di Valle Muzzola Maccarono da Bologna al posto di Biasino Spongata da Castellazzo, il quale si rifiuta di farne la consegna se prima non gli verranno date le sue paghe. Il duca manda con i referendario Maccarono con due lettere, una di credenza per la comunità e l'altra per Biasino, al quale scrive che verrà pagato in contanti. Giunto alla rocca, pagato il Biasino, lo faccia sostituisca con Maccarono e darà agli uomini la lettera di credenza, ordinando poi che Biasino sia preso e indotto a restituire i denari avuti e portandolo a Parma in prigione da cui non uscirà se non avrà una lettera sottoscritta dal duca. Il tutto faccia in gran segreto. Ordinerà agli uomini del posto di dare a Maccarono le paghe dovute e di fornire il castello delle munizioni loro comandate.

[ 16v] Referendario Parme.
Nuy havimo constituito castellano della rocha nostra de Casalegio de Vallemuzola Macharone da Bolongna, presente exibitore, in loco de Biaxino Spongata da Castellazo, al presente castellano della dicta rocha quale per bon rispecto rimovemo de lì; et per due volte havimo scripto al dicto Biasino debia consignare la dicta rocha ad Macharono, il qual non l'ha anche voluta consignare et ha havuto presuptione de dire che non la consignarà mai fino el sia pagato delle paghe sue; la quale presumptione et temerità non deliberamo per niente tolerarglie. Pertanto mandiamo lì da vuy Macharono et cum questa ve mandiamo alligate due lettere, l'una alla comunità de credenza, l'altra al dicto Biasino, castellano, al qual scrivimo che vuy lo pagareti in contanto delle paghe sue et che, como sia pagato, debia consignare la rocha ad Macharono come vuy gli diriti. Ma ad ciò vuy intendati bene la voluntà nostra, nuy volimo che togliati tanti dinari quanti vi parerà che bastino per pagare el dicto castellano in borsa et poy andati personalmente insieme cum Macharono ad trovare el dicto castellano; et como sareti gionto lì, la prima cosa fareti, dati la lettera al dicto Biasino et vederiti le sue raxone, et poi lo pagareti integramente de quello trovareti el debia havere et, como sia pagato, lo fareti levare piacevelmente della rocha et mettereti Macharone in possessione della dicta rocha; poy, come Macharone sia im possessione della rocha, darreti alli homini la lettera de credenza et gli commandareti, per nostra parte, che statim debiano pigliare el dicto Biasino, dal quale ve fareti restituire tucti li dinari gli haveriti dato, et poi cum bona dilligentia lo fareti condurre ad Parma et li lo fareti mettere im prexone, ordinando che non gli sia [ 17r] parlato da nisuno et che non sia may liberato senza nostra lettera sottoscripta de nostra propria mano. Questo fati secretamente et cum prudentia, per modo satisfaciati ad questa nostra voluntà, et como haveriti facto, poy ne advisati. Et tanto sareti lì, ordinareti cum quelli homini per modo che Macharono sia pagato delle paghe sue ne l'advinire, et che in quella rocha gli mettano quelle monitione gli havimo scripto et potendo pigliare dicto Biaxino de requeto, che li homini né altri non lo sapia né pare lo fazi, cioé quando haverà assignata la rocha. Siché usati ogni diligentia per adimpire questa nostra voluntà integramente et cum prudentia. Data Laude,die viiii ianuarii MCCCCL2.
Cichus.