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632. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Guardasone. 1452 giugno 29 "apud Trignanum".

Francesco Sforza ordina al podestà, al comune e agli uomini di Guardasone di non dare molestia a Cristoforo Torelli nel godimento dell'acqua che da Montechiarugolo scorre nella roggia per alimentare i suoi mulini. Se vi fossero diritti da far valere, glieli espongano perché sarà fatta giustizia.

[ 158r] Potestati, communi et hominibus Guardasoni.
Ne ha facto querela el magnifico conte Christoforo Torello che per li homini de quella nostra terra gli è occupata et tolta l'aqua de una rozza quale macina li molini suoy da monte Chiarucolo, per modo che dicti suoy molini non possono macinare; per la qual cosa ne porta grande detrimento. Et pertanto vi dicimo et comandiamo che da qui inanzi non debiati per niente molestare né occupare più dicta aqua, anzi lassati transcorrere dicta aqua per la rozza sua consueta per modo ch'eI predicto conte Christoforo non habia casone iusta querelarse de vuy, et che li suoy molini possano macinare ad ciò che non patischa damno alcuno per dicta casone. Et se li homini de quella nostra terra (a) pretendessero havere raxone alcuna in dicta aqua vengano qui da nuy che li farimo ministrare rasone et iustitia summaria. Data in castris nostris Apud Trignanum, die xxviiii iunii 1452.
Zaninus.
Cichus.

(a) Segue pretentesse depennato.