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650. Francesco Sforza al podestà e al castellano di Guardasone 1452 luglio 9 "apud Trignanum".

Francesco Sforza conferma al podestà e al castellano di Guardasone di essere del parere che Cristoforo Botto, di cui parlano, sia uno pronto a far danno, esortandoli dunque a stare vigili; se volessero muoversi contro loro, il duca li rassicura che prenderà tali provvedimenti per cui quelli da Correggio staranno più volentieri a casa. Raccomanda ad Angelone di accertarsi che i suoi uomini siano fidati e facciano buona guardia. Ha scritto agli ufficiali di Parma di riparare le balestre e le armi di lì, di schioppetti e facciano avere alla rocca quanto bisogna. Indaghino su accordi e tradimenti che si tramassero certi che alla loro difesa provvederà lui.

[ 163v] Potestati et castellano Guardasoni.
Havimo recevuto vostre lettere, et inteso quanto scriviti della informatione ne dati de quello se diceva che se tractava per torre quello loco, et cetera; dicimo che restamo advisati de tucto et credimo che quello Christoforo Botto, del quale scriviti, sia uno giotto et faria quanto podesse ogni male benché, siando nuy vigili et soliciti alla bona cura et guardia de quello loco, non haveti da dubitare ve venga campo perché, bisognando, farimo tali providimenti che quelli da Correzzo staranno più volontiera ad casa loro che de andare ad casa d'altri. Ben dicimo ad ti, Angelone, che vedi de havere li conpangni debbi tenere, che siano persone fidate, et che siano homini (a) da podersi valere de loro, et havendo tu le paghe che tu dey tenere, che siano homini et fidati, facendo bona et diligente guardia, non hay da dubitare de cosa alchuna. Nuy havemo scripto ad li offitiali nostri de Parma che fazano aconzare certe balestre guaste et armi sonno lì, et provedano de schiopetti et de quello bisongna; siché vogliati intendervi cum dicti offitiali et solicitare che mandino alla dicta rocha a fare quanto bisognano. Et perché intendimo che lì è uno tractato, pertanto vogliati sentire et cerchare et investigare cautamente se sentite altro; et guardatevi de tradimenti et inganni, che della forza ve guardarimo nuy. Ex castris nostris felicibus Apud Trignanum, die viiii iulii 1452.
Ser (b) Iohannes.
Cichus.

(a) Segue fidati et depennato.
(b) Segue Iacobus depennato.