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654. Francesco Sforza al referendario di Piacenza. 1452 luglio 10 "apud Trignanum".

Francesco Sforza ordina al referendario di Piacenza, se non l'avesse già fatto, di non mandare la lettera patente a Marco Ceresa perché, se Aicardo de Nibia, precettore di Novara, non ha già rinunciato in mano di Marco, rinunci in mano di Stefano de Cradazio che ha promesso cinquecento ducati d'oro per la "comandaria" di quella città.

[ 164v] Prudenti viro referendario nostre Placentie dilecto.
Perché Sthefano de Cradatio di quella nostra città, ne prometti cinquecento ducati d'oro per la comandaria de quella nostra città, vogliamo che, non havendo anchora dato quella nostra lettera patente che havimo mandato in mano tua ad misser Marcho Ceresa, receputa questa, non gli la debii dare, ymo remandarla qua ad nuy, adivisandote che per nostre lettere scrivimo ad messer Aycardo de Nibia, preceptore de Novara, che se non ha renuntiato in mano d'esso misser Marcho, mò non debia più renuntiare in luy, ymo ch'el renuntii in mane del dicto Sthefano per farne avantagiare delli ducento ducati. Data in castris nostris apud Trignanum, die x iulii 1452.
Bonifacius.
Cichus.