Registro n. 14 precedente | 658 di 1952 | successivo

658. Francesco Sforza al comissario e al podestà di Parma. 1452 luglio 12 "apud Trignanum".

Francesco Sforza, in seguito alla querela sportagli dal condottiero Fiasco perché il comune di Parma pretende da quello di Tiziano il pagamento di vecchi debiti, ordina al commissario e al podestà di Parma che se si tratta di debiti pubblici, soprassiedano; se il caso invece riguarda privati, li esorta a intervenire e fare giustizia.

Commissario et potestati Parme.
Ne ha facto querela el strenuo Fiasco, nostro conductero, che per quella comunitade de Parma pare voglia essere astrecto el comune de Tizano ad pagare certa quantità de dinari per casone de debiti vechii et hanno pregato che vogliamo provedere che dicto comune non sia molestato per casone (a) de dicti debiti. Et perché sopra ciò ne pare havere consideratione, vi dicimo che se dicti debiti sonno debiti del comune contracti cum dicta comunitade de Parma, et non de private persone, che debiati soprasedere et non lasargli fare niuna noxa, né molestia; ma se fossero debiti de alcune private persone siamo contenti faci ministrare rasone per non fare manchamento ad alcuno in le rasone sue. Data in castris nostris apud Trignanum, die xii iulii 1452.
Bonifacius.
Iohannes.

(a) casone in interlinea.