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66. Francesco Sforza a Maccarono da Bologna. 1452 gennaio 8 Lodi.

Francesco Sforza dice a Maccarono da Bologna di aver saputo da Angelo che per la seconda volta il castellano non ha voluto consegnargli la rocca di Gusalegio se prima non viene pagato. Vuole che Maccarono vada dal referendario di Parma e insieme andranno dal castellano e pagatolo, si farà consegnare la rocca e poi pagherà Maccarono. Non gli rincresca di farvi ritorno una terza volta, perche di tali sue andate verrà soddisfatto.

Macharono de Bononia.
Macharono, siamo advisati da Angelo como sei ritornato et che quello tristo non te ha voluto anchora per la propria nostra lettera consignare quella rocha de Gusalegio; de che havimo havuto grandissimo despiacere per lo manchamento ne ha facto dicto castellano et per lo disconzo hay havuto ti già doe volte de andare là, et sapimo bene quello el meritaria per tanta temerità et disobedientia. Ma poy ch'el non vole consignarte la dicta rocha per nostre lettere s'el non è prima pagato, nuy scrivimo per la alligata al referendario nostro de Parma il quale vinirà insieme con ti dal dicto castellano et lo pagherà, et poi te farà consignare la rocha et ordinarà lì il tuo pagamento. Pertanto volimo, et cussì di novo ti dicimo et caricamo che, havuta questa, vadi ad trovare el dicto referendario cum la alligata, cum el quali andaray perché te farà consignare la rocha. Ma se pensi farne cosa grata, non stare per niente che tu non gli torni quest'altra volta, perché te certificamo non bisognarà habbi fatiga de tornargli più. [ 18r] Ne rendimo certi che per nostro amore tu andaressi molto (a) più longi, siché non te rencresca de tornargli anche questa volta et non gli fare indutia, perché ogni spesa gli haverai facta in andargli tante volte la pagarimo nuy. Laude, viii ianuarii 1452.
Cichus.

(a) molto in interlinea.