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669. Francesco Sforza al podestà di Parma. 1452 luglio 14 "apud Trignanum".

Francesco Sforza, appurate le giuste lamentele fatte, comanda al podestà di Parma di portarsi di persona alle porte della città, mal vigilate, e di provvedere a una buona guardia, curando giorno e notte chi entra ed esce e informandolo poi di tutto.

[ 169v] Potestati Parme.
Havimo recevute vostre lettere et inteso quanto scriveti delli advisamenti ne faceti delle cose dellà, et cetera; dicemo che de tucto restamo advisati comendamove. Ceterum, perché intendimo pur che le porte di quella nostra cittade sonno mal guardate et tenesi mal modi, pertanto vogliati vuy personalmente andare alle dicte porte spesso et habiatili et cussì gli faciati havere bona et vigile custodia et cura, et provedetili per modo non se possa recevere damno et manchamento. Et vogliati intendere vuy li modi se tengono et como sonno guardate et que gente intrano, et de dì et de nocte per le dicte porte, et que cura se gli ha tanto el dì quanto la nocte, perché havimo informatione se tengono malissimi modi et se ha pocha diligentia alla custodia delle dicte porte, et allo intrare et allo insire, et non se tengono quelle debite et idonee guarde se deveriano. Et de tucto ne vogliati poy advisare. Data in castris nostris apud Trignanum, die xiiii iulii 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.