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676. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1452 luglio 18 "apud Trignanum".

Francesco Sforza dice a Gandolfo da Bologna di scrivere a Lancillotto per l'invio dei dodici uomini d'arme, per l'alloggio dei quali provveda siano in luogo per cui, se venissero con altra intenzione, non possano far danni. Informi Lancillotto della volontà del duca di avere anche altri uomini d'arme. Si dichiara infine soddisfatto di quanto ha detto ad Andrea della Stufa.

[ 172v] Gandulfo de Bononia.
Gandulfo, havimo tua lettera de dì xiiii del presente, et inteso quanto scrive de quanto te ha dicto Lancilotto del'aviso da Bignolo, et cetera; dicimo che restamo advisati. Alla parte de quelli dodece homini di quali aspecta nostra resposta, dicemo che li scrivi che li mandi ad ti, che siamo contenti et che li providirimo; et venendo dicti homini d'armi da ti, daragli in qualche loco alogiamento fino te scriveremo altro, ma guarda darli dicto alogiamento in loco che, quando venissero cum altra intentione, che non possino nocere, perché non se sa la intentione loro, perché poriano fingere de fugire da là et veneriano cum intentione de fare male. Siché al dicto alogiare habbi bona advertentia, come de sopra havimo dicto, et scrive ad Lanzilotto che siamo contenti pigliare dicti homini d'arme de bona voglia, et più ne pigliarimo se più ce ne adviarà. Et cussì li vogli scrivere che veda havere nelle mano quello amico, o per via da quelli homini d'arme, o per via che dice havere per altro modo, Alla parte de Andrea della Stufa, che s'è partito, et de quanto gli dicisti nella sua partita, dicimo che restamo advisati et comendiamote hay facto bene. Ex castris nostris apud Trignanum, die xviii iulii 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.