Registro n. 14 precedente | 696 di 1952 | successivo

696. Francesco Sforza a Oldrado Lampugnani (1452 luglio 28"apud Gabianum").

Francesco Sforza risponde a Oldrado Lampugnani compiacendosi che sia giunto in quella città, sicuro che l'amministrerà con la sua solita fede e integrità, e per la diligenza usata nell'individuare e prendere i delinquenti che hanno ucciso lo zio di Andrea; concorda con quanto ha scritto a Brescello e a Castenuono e lo esorta a proseguire nella caccia dei malfattori per punirli e recuperare la refurtiva.

Domino Oldrado de Lampugnano.
HavImo recevuto tre vostre lettere de data (a) xxii, xxiii et xxiiii del presente, et inteso quanto scriveti; respondimo alle parte et prima, che siati zonto in quella nostra cittade, et cetera, dicemo che ne piace. Confortamove al governo della dicta nostra cittade cum la fede, prudentia et integritade vostre solite, como sapereti fare et che speramo in vuy, perché tucto quello sarrà per vuy ordinato, agitato, adiudicato et facto, mandarimo et farimo mandare ad executione, et saranno observate.
Alla parte della diligentia haviti usata per ritrovare et fare pigliare li malfactori che hanno morto el barba de ser Andrea et del scrivere haveti circha ad ciò facto ad Bresselli et Castelnovo et cetera, restamo advisati. Haviti facto bene et comendiamovi, et parne che li officiali, dove è stato scripto, parlino bene, confortandovi ad prosequire et usare ogni dilligentia in fare retrovare et punire tali malfactori, et in far trovare et recuperare saltim la robba tolta, et che sia restituita alli suoy. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue ii depennato.