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712. Francesco Sforza ad Antonio da Trezzo 1452 agosto 2 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza conferma ad Antonio da Trezzo il successo avuto con Guglielmo di Monferrato con 800 cavalli e più presi, con mille e più prigionieri di taglia, munizioni e cinquecento e più fanti forestieri, il ricupero delle terre riprese, tranne il Bosco, ribadendo che le truppe sforzesche ora sono accampate su territorio nemico, come la sconfitta riportata da suo fratello Alessandro, mandato per danneggiare il ponte costruito dai Veneziani a Cerreto, a Cavenago con grave danno per la reputazione. In questi giorni Giacomo Piccinino e Tiberto, andando a Casalmurano nel Cremonese, misero in fuga cavalli e fecero sessanta prigionieri.

[ 185r] Antonio de Tricio.
Havimo recevuto doe tue lettere date a xxvii et xxviiii del passato, et inteso quanto scrivi. Dicemo che de tucto restamo advisati, per un'altra te responderemo più ad pieno.
Ben te certiffichamo che la novella del signore Guillelmo è verissima; lui è stato rocto et frachassato et sonno stati presi da 800 cavalli et più delli suoy, et più de milli presoni de taglia, et tucte le munitione, et fanti forestieri v cento et più, et tucte le terre havia pigliate esso signore Guillelmo havimo havute, excepto el Boscho, et li nostri sono a campo alle terre del signore Guillelmo.
Ceterum, havendo mandato mò Alexandro, nostro fradello, in Lodesana per obviare al ponte havivano facto li inimici ad Cerreto et per farlo guastare cum alchuna delIe squadre nostre et, siando zonto ad Cavenago, per non stimare lo inimico in nello allogiare che fece, fo assaltato dalli inimici et recevette sinistro. Benché el damno fusse pocho, che fra cavalli et cariagi non forono perduti cento et cinquanta cavalli, el pezo fo la reputatione; ma havendo facta nova provisione, et speramo fra pochi dì, restauraremo el manchamento havuto et faremo delle altre cose te piaceranno.
Siando in questo dì andato el conte Iacomo Picinino et Thiberto cum bono numero de squadre a combattere Casalmurano de Cremonese, et trovandose alchuni pochi cavaIli delli nostri dellà da Oglio, li assaltonno et fecili fuzire fino et andarogli dreto ben quatro miglia et pigliorono ben Ix homini d'arme. Altro non è de novo; prestissimo te advisaremo de novelle te piaceranno. Ex castris nostris felicibus apud Quinzanum, ii augusti 1452, hora noctis 4.
Ser Iohannes.
Cichus.