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716. Francesco Sforza a Deotesalvi di Nerone Negro di Firenze. 1452 agosto 4 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza narra a Deotesalvi di Nerone Negro di Firenze la vicenda di Meo da Prato raccomandato da Diotisalvi come suo famiglio e assunto dal duca anche per portare del denaro. Avutolo e andato in Toscana per sue faccende, Meo non è più tornato. Il duca esige che ritorni o renda il danaro avuto.

[ 186r] Deotesalvio Neronis Nigri de Florentia.
Se ben ve recordati, vuy ne proponesti Meo da Prato confortandone che lo volessimo acceptare per nostro famiglio, et cussì per li conforti vostri nuy lo acceptassimo et lo fecimo spazare del dinaro. Esso Meo, da poy havuti li predicti dinari, ne disse che per sue facende voleva andare in Toschana, et che presto tornaria da nuy, quale may in fin a mò non è vinuto né sentito novella di luy, del che alquanto siamo maravigliati.
Pertanto ne advisiamo la spectabilità vostra, confortandola et pregandola che voglia fare ch'el dicto Meo ritorni di qua alli servicii nostri o ch'el ne restituisca li nostri dinari, como è conveniente et rasonevele. Ex castris nostris apud Quinzanum, die iiii augusti 1452.
Bonifacius.
Iohannes.