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741. Francesco Sforza al vescovo di Parma 1452 agosto 14 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il vescovo di Parma convochi otto ecclesiastici con buone borse e faccia versare le trecentottantasei lire e soldi diciassette che ancora spettano a Cristoforo Torelli per il sussidio del clero; i detti otto ecclesiastici si rifaranno poi sugli altri loro confratelli.

Domino episcopo Parmensi.
Havendo nuy assignati allo spectabile messer Christoforo Torello li dinari del subsidio della chierisia, como per più nostre lettere havete inteso, pare che dicto messer Christoforo non habia may potuto havere intregamente lo dinaro del dicto subsidio, del quale resta anchora havere libre ccclxxxvi et soldi xvii; de che grandemente ne meravigliamo. Pertanto vi confortiamo, strengemo et carichamo che vogliati havere octo chierici, che habiano migliore borse che li altri, et astrengeteli ad butare fora el sopradicto resto al dicto messer Christoforo o ad suo mandato. Et faza poy la paternità vostra assignare tucti li debitori dela dicta chierisia per casone del dicto subsidio alli dicti octo chierici che haveranno exborsato dicto resto, et vogliatili dare ogni adiuto et favore opportuno per retrare dicto dinaro. Et vogliati circha ad ciò fare per modo che non habiano ad scriverve più là per dicta casone, quale ne saria molestissima, et maxime habiandovene nuy facto scrivere tancte littere quanto habiamo. Data in castris nostris apud Quinzanum, xiiii augusti 1452.
Ser Iohannes.
Iohannes.