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743. Francesco Sforza al conte Guidone Terzi 1452 agosto 13 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che Guidone Terzi rimetta Giacomo di Grandi nel possesso di un beneficio della chiesa di Sissa sottrattogli da tre anni da alcuni suoi nipoti e mai restituito nonostante sentenze e ammonizioni pontificie.

[ 192v] Comiti Guidoni de Tertiis.
Se agreva messer Iacomo di Grandi, nostro dilectissimo, che per alchuni vostri nepoti, già tri anni fanno, el sia stato spogliato de facto et senza altra rasone della posessione de uno suo beneficio fondato in quella chiesia de Sissa. Et quantunqua, da poy la dicta expogliatione, luy habia obtenuto dala santità de nostro signore el Papa breve, sententie, monitione et altre rasone per questo fatta, tamen perfino al presente non ha potuto rehavere la dicta sua posessione; del che pur ne pigliamo admiratione perché nostra intentione è che in el paese nostro niuno sia suffocato né privato de sue rasone.
Et pertanto te scrivemo et commandamo che, essendo cussì, faci omnino libere relassare al dicto supplicante essa sua posessione, siché, remosta ogni debita molestia, quella possa godere pacifice et possedere, et non habia casone più de fare de ciò lamenta, perché l'haveremo molesto. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die xiii augusti 1452.
Thomas d. Angeli.
Cichus.