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770. Francesco Sforza a Luca de Garimbertis (1452 agosto 25 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza scrive a Luca Garimberti, podestà di Guardasone, per il denaro delle entrate dei possedimenti ducali dato per le spese dei fanti di Pietro Maria Rossi alla guardia di quel territorio e preso senza licenza sua o dei Maestri delle entrate. Trattenga dei fanti solo dieci dei più sicuri e li mandi nella rocca perché con il castellano attendano alla vigilanza di quella terra. Al loro sostentamento provvederà per un mese Oldrado.

Luce de Garimbertis, potestati Guardasoni.
Respondendo a quanto ne scrive dele spese facte a quelli fanti de Pedromaria, che sono ala guardia de quella nostra terra et che habi tolti di dinari dele entrate de quelle posessione nostre lì, dicimo se maravigliamo grandemente habbi havuto ardimento de cerchare un dinaro de quelle nostre intrate, et spenderli senza nostra licentia, o di nostri MagistrIidele intrate. Et però volemo et te commandiamo debbi subito avisare chi te ha commesso che facesse quella spesa.
Ceterum volemo debbi licentiare li dicti fanti et dirli ritornano a casa loro. Ben siamo contenti ne debbi tenere dece de quelli te pareranno più fidati et retenirli lì et metterli in la rocha dela terra, che insieme al castellano attendano alla guardia d'essa. Et per l'aligata scrivemo ad messer Oldrato li proveda per lo vivere loro per un mese. Data ut supra.
Iacobus.
Iohannes.