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771. Francesco Sforza a Bartolomeo e a Onofrio Anguissola 1452 agosto 25 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza esprime a Bartolomeo e a Onofrio Anguissola il disappunto per non aver ancora restituito a Giovanni Anguissola buoi e altre cose toltegli, nonostante svariate lettere ducali in contrario. Ricordandogli la dovuta ubbidienza impone di restituire tutto; in caso contrario, il duca interverrà.

[ 199v] Domino Bartholomeo et comiti Honofrio de Angu(so)lis.
Ne maravigliamo purtroppo de vuy che, havendovi scripto per tante nostre lettere dovesti fare restituire li bovi et cose tolte per vuy ad messer Iohanne Angusola et se havesti ad fare cosa alchuna cum luy, mandasti da nuy che ve fariamo fare el dovere, anche non lo haviti voluto fare. Per il che comprendimo ve dati ad intendere vuy essere signore et non nuy, primo, in havere tolti dicti bovi de facto, como haviti, come se nuy gli fossimo per niente, poy in farvi beffe de tante nostre lettere; il che non deliberamo comportare a vuy né a veruno altro, ma quando scrivemo una cosa volimo essere obediti. Pertanto vi dicimo, se haviti caro lo amore nostro, faciati che senza più repplicatione sia restituito ogni cosa al dicto messere Iohanne, et poy domandati se doveti havere, et ve sarrà facto iusticia. Ex castris nostris apud Quinzanum, die xxv augusti 1452.
Zanetus.
Cichus.