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803. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1452 settembre 3 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza fa presente a Oldrado Lampugnani le lamentele di quelli di Guardasone per le spese per i fanti di Pietro Maria Rossi che sono lì come della taglia imposta da Oldrado di un grosso per libra di sale per le spese dei fanti e per altre future. Lo Sforza ribadisce a Oldrado di tenere solo dieci fanti per la rocca e rinunciare agli altri anche perché quelli di Correggio sono nelle terre loro e a Novellara; in caso contrario provveda come crederà al sostentamento di tutti loro. Si augura che Cristoforo non si lagni se, come altre volte, Buldrino da Guardasone si è recato lì perché Cristoforo farà solo del bene.

[ 207r] Domino Oldrato de Lampugnano.
Havimo veduto quanto ne scriveti per due vostre lettere de dì primo de questo, et inteso el tenore d'essa respondemo alla parte prima che quilli nostri homini da Guardasone se aggravano a fare le spese alli fanti del magnifico Pedromaria che sonno lì per guardia d'esso loco, et delle parti haveti de mettere fuora una taglia de uno grosso per libre de sale per supplire alle spese de dicti fanti et anche al'altre spese accadendo, et cetera; restamo contenti de quanto haveti facto et piacene assay questo vostro partito. Ben dicimo che se dicti fanti non sonno più necessarii, ne pare se debiano licentiare che retornino a casa sua, lassandone però dece fanti in la rocha, come per altre ve havimo scripto. Et si per caso dicti fanti fosseno necessarii lì et che quilli da Correzzo non fosseno anchora reducti a Correzzo et Nuvellara et che siano lì alle frontere, volimo debiati lassargli lì et provederli per lo vivere loro, come ve parerà.
Alla parte de Buldrino da Guardasone, il quale è vinuto dal canto de qua, ch'el magnifico conte Christoforo non li facia rencresimento, perché altre volte se fuzì da luy.
Dicemo debiati dirli per parte nostra non habia dubio alchuno de questo, et se daga de bona voglia ch'el prefato conte Christoforo non li farrà altro che honore et precio, essendo vinuto in le terre nostre.
Ceterum voglia subito avisarne quello sentiti de quilli da Correzzo se sonno reducti a Correzzo o non. Ex nostris felicibus castris apud Quinzanum, die iii septembris 1452.
Iacobus de Rivolta.
Iohannes.