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807. Francesco Sforza a Benedetto de Curte 1452 settembre 3 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive a Benedetto de Curte di aver saputo le informazione avute dai fuorusciti di Val di Taro sul cancelliere di Giovanni Filippo Fieschi. Visto quanto si deve fare per il rifacimento del muro, che non pare si possa fare presto, comanda che si supplisca con uno terraglio. Provveda poi a mandare i carri richiesti.

[ 208r] Benedicto de Curte.
Havimo recevuta la tua lettera et inteso quanto ne scrive del'aviso te hanno dati quilli forausiti de Valle de Tarro de quello cancellario de messer Iohanne Filippo del Fiesco; del tucto restamo advisati, et ad questa parte non accade altra risposta. Alla parte del lavoro che tu ne hay mandato a dire et del desingno hay mandato, havimo visto el tucto et, parendone questa opera da non farse cussì presto, vogliamo che lì dove mancha el muro et dove te pare più necessario, li faci fare uno grosso et bono terraglio per modo che sia fortissimo et poy cum lo tempo et cum più destro se porrà fare el muro. Ma questo tale terraglio fa sia facto prestissimo et senza alchuna perditione di tempo, et vogli insuper mandare le carre te sonno state scripte. Data in castris nostris apud Quinzanum, die iii septembris 1452.
Zaninus.
Cichus.