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823. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1452 settembre 8 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ordina al podestà di Castel Arquato di non dare, per vecchie e reciproche divergenze, molestia a Zanino, detto Grixolo, famiglio di Michelangelo, famiglio d'arme ducale, che va lì per vendemmiare e per affari suoi. Vuole che catturi gli uomini del posto che, secondo quanto gli ha detto Michele, hanno ucciso un cavallo e ferito un suo famiglio.

Potestati castri Arquate.
Mandando là el strenuo Micheleangelo da Cortona, nostro famiglio d'arme, Zanino dicto Grixolo, suo famiglio, per actendere ad vindinnare et ad fare li facti suoy in quella nostra terra, volimo che gli lo lassiati stare quietamente et pratichare et fare quanto li bisognerà senza alchuno impedimento, né nocimento, non actendendo ad alchuna risa o (a) discordia quale fosse fra vouy et luy intervinuta, se haveti cara la gratia nostra. Ex castris nostris apud Quinzanum, die viii septembris 1452.
Ceterum dicto Angelo dici che per alcuni di quelli homini alli dì passati, correndo fora del territorio della nostra terra, gli fo morto uno suo cavallo et ferito uno suo (b) famiglio.
Pertanto commettiamo a ti, potestate, che te informi del dicto excesso punendo quelli che trovariti malfactori. Data ut supra.
Bonifacius.
Iohannes.

(a) Segue molestia depennato.
(b) Segue cavallo depennato.