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839. Francesco Sforza a Bartolomeo Trovamala (1452 settembre 12 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza ricorda a Bartolomeo Trovamala d'essergli stato detto che lo scorso anno dai dazieri del dazio delle porte di Piacenza si era riscosso per alcune cose il doppio e per altre un terzo in più dell'incanto. Faccia in modo che, risultandogli spettare tale soprappiù alla Camera ducale, la percepisca e gli faccia sapere perché fino al presente non è stato riscosso.

Bartholomeo Trovamale.
Se recordiamo ne dicesti altre volte li datiari del datio delle porte de Piasenza del'anno passato havevano rescosso, ultra la forma de loro incanto, de alcune cose el dopio, et alchune el terzo più che non se devia pagare per lo incanto, et questo più perteneva alla Camera nostra. Pertanto volimo debbi meglio informarte de questa cosa et, cognoscendo quello sopra più spectare alla Camera nostra, come ne dicisti, solicitare et operare cum ogni instantia che se habia, respondendone subito della quantità del dicto sopra più, et come haveray facto. Et advisane della casone perch'el non sia stato rescosso fino mò. Data ut supra.
Iacobus de Rivolta.
Cichus.