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864. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano e ad Ayolfo da Firenze, luogotenente di Parma. 1452 settembre 15 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive a Oldrado Lampugnani e a Aiolfo di Firenze, luogotenente di Parma, sull'invio degli uomini di Pietro Maria Rossi e altri, se quei di Correggio non sono ancora in possesso di Poviglio, per la difesa del borgo e assicurino gli abitanti che il duca manderà tanta gente con cui potranno non solo riscattare i prigionieri, ma essi stessi farne.

[ 221v] Domino Oldrado de Lampugnano et Ayolfo de Florentia, locuntenenti Parme.
Per altre nostre haveti inteso el despiacere che havimo havuto della novitate che hanno facto quilli da Correzza et della provisione che havevati sopra ciò a fare; hora mò ve dicimo che, se dicti da Correzza hanche non fossero levati da Poviglio et non l'habiano havuto, come credimo, debiati cerchare de quilli de Petromaria et anche delli altri che ve paresse idonei alla defensione d'esso loco, et per qualche modo cerchati de mandarli dentro per stare alla diffesa et conservatione sua. Et questo faceti cum ogni celleritade et proinde confortariti li homini del dicto loco ad stare de bona voglia et ad tenerse et defenderse verilmente perché nuy li mandarimo tante delle gente nostre che non solo saranno difesi, ma etiamdio rescoteranno li suoy homini et faranno de loro presoni, come anchora nuy per l'alligata gli scrivemo. La quale subito vogliatila mandare non tardando niente in mandarci dentro qualchuno, come havimo dicto, acioché possano tenersi per fin che mandarimo de là delle nostre gente, attendendo poy vuy dilligentemente alla guardia et conservatione di quella nostra città, et advisandone continuamente de quanto accaderà. Data in castris nostris apud Quinzanum, die xv septembris 1452.
Bonifatius. Cichus.