Registro n. 14 precedente | 895 di 1952 | successivo

895. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1452 settembre 18"apud Quinzanum".

Francesco Sforza informa Oldrado Lampugnani che i fanti destinati a Poviglio si sono fermati a Colorno perché ritengono di non potervi andare senza pericolo; per cui sono andati a Parma, da dove con Gandolfo andranno a Poviglio per quella via che riterrà più sicura. Favorirà quella terra ed esorterà la gente a reagire certa che, essendo in guerra con quei di Correggio, li attaccherà, con un maggior numero di uomini e con mezzi navali, sia suoi che del marchese di Mantova.

[ 230r] Domino Oldrado de Lampugnano.
Dilectissime noster, perché siamo advisati che quelli homini d'arme quali havemo mandati de là per andare ad Puyglio sonno arestati a Colorno perché non vedono poderli intrare senza periculo, glie havemo scripto che subbito vengano ad Parma ad intenderse cum voy et cum Gandolfo, fazano quella via glie ordinarete. Pertanto volemo che, quam primum serrano zonti, li mandati subito ad Puiglio inseme cum Gandolfo et quelli fanti del borgo, et anche gli mandate secho quanti altri più fanti porete per quella via ve parerà più secura. Et ulterius dareti ogni favore possibile ad quella terra et confortareti li homeni d'essa a stare constanti et forti et defenderse virilmente, como siamo certi fareti, advisandove che nuy havemo deliberato far guerra a quelli da Corezo per terra et per aqua et mandarimo zoso uno galione grosso, quale, insieme cum l'altro galione et redoguardo quale havemo ad Casalmazore et cum dui altri galioni et due fuste del signore marchese (a) da Mantua, farano al pezo che poteranno oltra che quelle zente del prefato signore marchese che sonno de là, et cusì Guastalla et le altre terre circumstante farano il simile. Et demum ma(n)daremo de là tante gente et faremo tal provisione che faremo pentire quelli da Corezo de quello hanno facto et fanno contra de nuy. apud Quinzanum, die xviii septembris 1452.
Irius.
Cichus.

(a) marchese in interlinea.