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896. Francesco Sforza al podestà di Borgo San Donnino (1452) settembre 18"apud Quinzanum".

Francesco Sforza risponde al podestà di San Donnino ringraziandolo per gli uomini mandati a Parma su richiesta di Oldrado. Sui cavalli inviati lì da Gandolfo, e destinati a Firenze, vuole, entro la sera dell'indomani, conoscerne il numero, il nome degli uomini e a quale compagnia appartengono. Ciò premesso, non crede che per tali aggravi possano pretendere di essere sollevati dall'onere del carriaggio.

Potestati Burgi Sancti Donini.
Dilecte noster, havemo inteso quello ne hay scripto per una toa de dì xvi del presente deli homini mandati ad Parma ad rechesta de domino Oldrado, deli cavalli lozati lì, mandati per Gandolfo, et de l'altre graveze quale hanno quelli ad potere pagare li denari del carezo. Alle qual cose, respondendo, dicemo che hai facto bene ad mandare li dicti homini, et comendiamo ti et quelli nostri homini, advisandote che tucto questo (a) torna in comune beneficio. De quelli cavalli, che sonno mandati, non siamo informati, et credemo che siano (b) cavalli che (c) vano ad Firenza, ali quali havemo concesso alogiamento ne l'andare suo et volemo faciano dimora de qua. Non de meno volemo, per più certeza, ne advise subito, ita che habiamo resposta domane da sera, de quanti sono li dicti cavalli, chi sonno li homeni d'arme, nome et de qual compagnia, immo che li intendamo chiaramente. Et perché intendiamo che per li dicti respecti quelli homeni non vorriano pagare li denari del carezo, ce ne meravegliamo, parendone che per li dicti respetti non se doveriano retrare de questa graveza. Perhò voglili confortare et indure che omnino voglino pagare li dicti denari et non indusiare più, perché horamay é tempo d'esser pagati, et avisane de l'intentione soa. apud Quinzanum, xviii septembrìis.
Irius.
Cichus.

(a) questo in interlinea.
(b) Segue quelli depennato.
(c) Da De quelli a che a margine; segue et non depennato.