Registro n. 14 precedente | 898 di 1952 | successivo

898. Francesco Sforza al conte Stefano da San Vitale 1452 settembre 18"apud Quinzanum".

Francesco Sforza risponde a Stefano da San Vitale assicurandolo che manderà tanta gente che non sarà possibile a quelli di Correggio di ripetere i danni di recente recati. In merito ad Attanasio è d'accordo che sarebbe utile allo stato sforzesco ma, dopo quanto ha fatto a Giovanni Zabolo, ritiene che sia opportuno che non faccia ritorno a Parma per alcuni giorni.

Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Dilectissime noster, havemo recevuta la vostra, et veduto quanto ne scrivite delo insulto facto per li Correzesi in le terre nostre de Parmesana, et che voliamo fare lì provisione de qualche gente et che ne parria che Athanaso, nostro cittadino Parmesano, se retrovasse in questi tempi (a) dentro de Parma, che seria molto utile al stato nostro, et cetera; alla quale respondendovi, et prima ala parte domandare qualche gente, li dicemo che nui li faremo tal provisione et de gente et d'ogni altra cosa (b) necessaria che non reussirà il pensero ali nimici nostri et se trovarano malcontenti de haver facte quello hanno facto, et confortamove stagate attento et proveduto in modo che non possate recevere dampno. Ala parte de Atenaso dicemo che nui, per quanto al facto, serissimo contenti ch'el dicto Athenaso fosse dentro da Parma perché siamo certi che luy se adaptaria ad fare ogni cosa concernente al bene et utile del stato nostro, ma per le cose novamente occorse, videlicet, per lo caso de Zohanzabolo ne pare non se faccia per luy in questi tempi de retornare in Parma; et così deliberamo non li retorni per alcuni dì, certificandove che niuna altra casone ne move a questo che la propria sua utilitade et la spetialità soa propria. apud Quinzanum, die xviii septembtris 1452.
Iacobus.
Cichus.

(a) Segue passati depennato.
(b) Segue che depennato.