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900. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1452 settembre 19"apud Quinzanum".

Francesco Sforza avverte Oldrado Lampugnani di aver rifiutato la licenza di concedere il salvacondotto a un frate della Certosa extra Parma mandatogli da quelli di Correggio. Lo rimanda da lui perché lo accontenti, ma solo se troverà che da tale licenza non venga danno a terza persona.

Domino Oldrado de Lampugnano.
Dilectissime noster, li frati della Certosa, li quali stanno fuora de quella nostra città, hanno mandato qui da nuy uno suo frate pregandone che gli voliamo conceder licentia de poter impetrare salvuconducto da quelli da Correzo per lu so monastero; la quale non gli havemo voIuto concedere, dubitando che, se dicti frati impetrasseno dicto salvuconducto sequesse in damno de terza persona, ma lo remandamo indereto ad voy cum questa nostra lettera, comettendove et volendo nui che, se trovereti dicto salvuconducto non sequire in damno de terza persona, gli debiate fare vuy la dicta licentia. Ma quando trovareste essere altramente, volimo non gli la debiate concedere, immo dargli repulsa. ex castris apud Quinzanum, xviiii septembris 1452.
Leonardus.
Iohannes.