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906. Francesco Sforza al podestà,al capitano della cittadella e ai presidenti agli affari di Piacenza 1452 settembre 21"apud Lenum".

Francesco Sforza ricorda al podestà, al capitano della cittadella e ai presidenti agli affari di Piacenza di aver imposto ai loro ambasciatori in campo che gli dicessero quanti carri avevano mandato a Cremona per condurre il pane in campo e la nota di coloro che avevano sborsato denari per il tributo dovuto per i carri. Chiede che gli diano notizia dei denari versati a Giovanni Grosso da Milano per il trasporto del legname. Aveva, poi, concordato con detti ambasciatori di mandare dieci e non quattordici carri che spera di avere enro due giorni; alrimenti confermerà i quattordici e tengano ben in mente che se non avrà quanto richiesto in iscritto, non presterà mai più fede ai loro ambasciatori.

[ 232v] Potestati et capitaneo cittadelle et presidentibus negociis civitatis Placentie.
A questi dì dicessimo et imponessimo alli vostri ambasiatori, quali se retrovavano in campo, che subito ce devessino mandare in scripto tucti li carri havite mandati ad Cremona per lo pane da condure in campo, et etiam li dinari hanno esbursato per tributo per cagione de dicti carri et il nome de quelli a chi li hanno esbursati ita che possimo intendere como sta la cosa d'essi carri. Ulterius volimo che subito ce avisati de tucti li tributi dati ad Zohanne Grosso da Mediolano per cagione deli carri per portare ligname; preterea remanissemo in conventione cum essi vostri ambasiatori che de xiiii carri deveva mandare quella nostra città cum le terre correspondente, ne mandassero pur dece per mancho carico, ma non gli hanno mandati, del che ne siamo miravigliati.
Pertanto vi dicemo cossì che non gli mandando infra duy dì, vorrimo che siano pur xiiii, et questo mectite per fermo advisandovi che, non mandando in scripto et subito quanto havimo sopradicto, mai più non crederimo cosa che ce vengano a dire alchuni vostri ambasiatori per vostra parte. Ex castris apud Lenum, die xxi septembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.