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926. Francesco Sforza al podestà di Guardasone 1452 settembre 25"apud Lenum".

Francesco Sforza ordina al podestà di Guardasone di costringere la moglie, fuggita da Corrado Todesco, presente latore, di ritornare con le cose rubate dal marito, al quale ha chiesto di non offenderla.

[ 237r] Prudenti viro potestati Guardasoni, nostro dilecto.
Dilecte noster, Conrado Thodescho, habitatore de Parma, presente latore, ne dice esser partita da luy sua mogliere et venuta lì in quella nostra terra et portatole via certa soa robba; et perché ogni honestate et raxone vole che la glie debbia esser restituita, volemo, et per la presente te commettiamo, debbi senza contradictione alcuna constrenzere la dicta soa mogliere ad retornare cum luy et reportare la robba glie ha portata via, dagando el dicto Conrado segurtà de non offenderla. Et questo non manche per cosa del mondo. Apud Lenum, xxv septembris 1452.
Iacobus.
Iohannes.