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947. Francesco Sforza al podestà e al capitano di Piacenza 1452 settembre 29"apud Lenum".

Francesco Sforza si rincresce con il podestà e il capitano di Piacenza perché quella comunità non ha ancora mandato a Cremona i dieci carri richiesti; se non fossero ancora arrivati, ordina loro che mandino da lui gli ambasciatori inviati per l'accordo su detti carri. Comanda che subito quella comunità versi a Giovanni Carlo i ducati dovuti per il carriaggio del mese e del passato. Se il podestà non crede di riuscire a fare quanto gli ha scritto, lo avvisi perché vi provvederà per altra via.

[ 242v] Potestati et capitaneo Placentie.
Non possemo si non miravigliarci che quella comunità non habia anchora mandati ad Cremona quelli deci carri ordinati però volimo che, ala recevuta de questa, si li dicti carri non sarano mandati, mandiati subito da noy quelli ambasiatori che forono da noy a fare la compositione deli dicti carri. Appresso volimo provediati che quella comunità sborsi subito a Zohanne Carlo li dinari del carrezo del mese presente et de tucto el tempo passato, ad rasone de ducati, et in questo non sia fallo né exceptione alcuna. Et se tu, potestà, non te confidi, o non volessi fare questo, avisane, perché gli provederimo per altra via. Ex castris apud Lenum, die xxviiii septembris 1452.
Irius.
Cichus.