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952. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano e al luogotenente di Parma 1452 settembre 30"apud Lenum".

Francesco Sforza risponde a Oldrado Lampugnani e al luogotenente di Parma sulle genti che sono state mandate verso la montagna a Bazano dove avrebbero potuto essere impiegate meglio, perché se, quando furono attaccati i Correzzesi, si sarebbe ptuto prendere più facilmente Poviglio, se l'avessero circondata; ha, perciò, deciso che si prendano le seguenti disposizioni e cioè che Boso si porti da lui e lasci là Ursino e Antonio Trotto con la compagnia che fu di Giovanni dalla Noce insieme con le altre genti che vi sono, le quali genti attenderanno alla difesa di Casalpo con l'avvertenza che nulla turbi quegli uomini. Una parte della compagnia di Giovanni dalla Noce vada a Colorno, ma con il minimo disagio di quella popolazione, e con l'altra parte di quella compagnia mandino Antonio Conte a presidiare Montechiarugolo. Facciano in modo che Guardasone e altri luoghi siano ben custoditi. Se all'arrivo della presente lettera Antonio Trotto non fosse stato liberato, lo scambino con i due capi dei Correggesi presi.

Domino Oldrado de Lampugnano et locuntenenti Parme.
Havimo recevute più vostre lettere, et inteso quanto per quelle scrivite responderimo alle parte necessarie et ad quanto accade solamente. Et alla parte che quelle gente nostre siano dirizate alla via della montagna et che siano andate ad Bazano et che l'habiano havuto, dicemo che semo certi lo habiano facto a fine de bene et che tucto sia ben facto, ma nondimeno haverano potuto fare molto meglio che non hanno facto perché, si la domenica de sera che furono rotti Correzzesi, overo la matina a bona hora se havessero messo atorno a Puiglio, haveriano facilmente recuperato e(l) luoco, ma deverlo recuperare al presente, che lo inimico ha havuto asio et tempo de fornirlo ad suo piacere, non se poteria fare senza grande dificultà, et maxime che a noi è necessità revocare Boso cum quelle nostre gente de qua. Il perché habiamo instituito se debiano exequire li infrascripti ordini et provisioni. Noy volimo, et cossì scrivimo ad Boso, nostro fratello, che vegna da noy et là resti solamente Iacono Ursino et miser Antonio Trotto et la compagnia che fo di miser Zohanne dala Nose, che sonno la conducta de circa a vii cento cavalli, appresso a quelle altre zente gli sonno, dele quale gente vogliati fornire Casalpo, ma che li siano date quelle gente che possono tenere; et de qual cose contentino li homini, parendovi siano de bona intentione, et le quale se habiano ad portare bene et humanamente, et quando in la dicta terra gli fosse qualche uno rencrescevole et che cercasse turbare et obviare la secureza de quello luoco, vogliatelo removere et provedergli como a voy pare per modo vi assecurate molto bene de quello luoco (a). Un'altra parte ne vogliati mandare a Colorgno, quali vogliati fare allozare con mancho disconzo deli homini sia possibile. Credimo saria bene gli mandasti Antonio Conte cum parte de la compagnia de miser Zohanne dala Nose, et del'altra gente vogliati provedere ad Montecirugulo, [ 243v] admonendo tucti ad portarsi bene cum li homeni. Cossì provedeti ad Guardasone di farlo guardare bene et a qualuncha altro luoco vi parerà necessario, perché lo incharico lassiamo ad voi, advisandovi che havimo scripto a tucte quelle nostre gente dellà che vi debiano obedire quanto alla nostra propria persona.
Ceterum credimo che, alla recevuta de questa, debbia essere relassato miser Antonio Trotto; ma in caso che non fosse liberato, vogliati scambiarlo con quelli dui capi de squadra de Correzesi che forono presi, siché ne retorni. Ex castris apud Lenum, ultimo septembris 1452.
Iohannes de Ulesis.
Cichus.

(a) Segue vogliatelo depennato.