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970. Francesco Sforza a Filippo degli Eustachi 1452 settembre 2 "apud Lenum".

Francesco Sforza ha inteso che Filippo degli Eustachi giunto a Brescello si è unito a quelli del marchese di Mantova. Circa il fatto che quelli di Brescello siano in tregua con quelli di Colorno e di Guastalla, ove vanno a macinare, precisa che Colorno non entra in detta tregua e ha mandato gente a Colorno non solo per difesa. Gradirebbe sapere se nella tregua con Guastalla si menziona il macinare perché altrimenti, lo si potrebbe impedire. Quanto a Guastalla non gli dice nulla prima di aver parlato con il conte Cristoforo Torelli, attualmente a Manerbio. Circa la richiesta di sapere se Brescello deve essere assediata per terra o per acqua, gli comanda di stare alla guardia del Po e fare in modo che le merci vi passino tranquillamente, e i mercanti passino via da Brescello senza alcun balzello e non si pretenda da quelli di Correggio alcun salvacondotto, mentre lui, Filippo, richiederà che si paghi dazio e gabella per far fronte alle spese dell'armata del Po. Cerchi infine di far danni più che può ai luoghi di quei di Correggio.

[ 247v] Filippo de Eustachio.
Havimo recevuta toa lettera et inteso quanto scrivi de essere giunto là ad Bersello et haverti unito con quelli del'illustre signor marchese, et de quanto hai exequito dicemo che hai facto bene et commendamote.
Ala parte che quelli da Berselli siano in tregua con quelli da Colorno et de Guastalla, quali vanno ad macinare al dicto loco de Guastalla, et cetera, dicemo che il facto de Colorno viene ad essere fuora dela dicta tregua perché noy havimo scripto che da Parma siano mandate certe gente ad Colorgno, quale stiano lì a defendere et offendere, siché non haverà ad obstare per tregua el facto de Colorgno. Ben ne contentaressimo, se possibile fosse sapere, se nella tregua facta con quelli de Guastalla se include et fa mentione del macinare, perché, non facendose mentione, se gli porria obviare et impedire el dicto macinare.
Al facto de Guastalla non dicemo altro per questa, perché el conte Christoforo non è qui, che è ad Manerbio, ma nuy parlarimo con luy et poy te advisarimo de quanto haverai ad exequire.
Ala parte che ne recerchi che te advisamo, se deliberamo de mectere campo ad Berselli per terra et per aqua, o se deliberamo più una cosa che un'altra, et cetera, dicemo che vogli stare solamente alla guardia et defesa de Po et vogli havere cura che nisuno possa passare dal canto de sotto né vegnire dal canto de sopra et tegnire el Po securo che le mercantie possano liberamente passare per Po et passare da Berselli via, senza che li mercatanti habiano ad rechiedere né impetrare salvoconducto da quelli da Correzo et senza havere ad pagare datio né gabella lì ad Berselli, quale datio et gabella volimo fazi scodere per noy, perché aiutarà ad supplire alle spese de l'armata de Po. Et vogli stare advertente che nisuno non possa traversare Po né de za né dellà senza licentia et bullectino, et fare per modo che non possa passare da nisuna banda uno usello senza licentia et toa saputa, et actendite a fare quanta guerra sia possibile a fino el pegio che si pò ad tucti li luochi de quelli de Correzo, et vogli ordinare como te pare a quelli del marchese, perché hanno in commissione de obedirte in ogni cosa. Ex castris apud Lenum, die ii septembris 1452.
Ser Iohannes de Ulesis.
Cichus.