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975. Francesco Sforza a Giovanni Marco Grassis 1452 ottobre 4 "apud Lenum"

Francesco Sforza dice a Giovanni Marco Grassi di aver ricevuto il suo scritto e quello di Antonio da Trezzo, famiglio ducale, circa i casi di Pologiovanni Inviciato e Ruffino Pettenaro, confinati di Alessandria. Lo assicura che tale misura è stata presa non perché siano rei di qualche crimine, ma per tutela della città e, non appena le cose si assesteranno, li manderà a casa.

Domino Iohannimarco De Grassis.
Voy ne havite scripto, et anche Antonio da Trezo, nostro famiglio, similmente ne scrive in favore de Polozohanne Inviciato et Ruffino Pectenaro, quali sonno confinati de Alexandria. Al che, respondendo, dicemo che li predicti Polozohanne et Ruffino non sonno confinati per cosa che habiano conmessa, nì etiandio per alchuna sinistra opinnione habiamo de facti loro, ma solamente per più segureza de quella nostra cità, dela quale havimo confinati molti altri cittadini, et deveti essere certo che, se iustitia et legitima casone non ce havesse mosti a fare questo, non l'haveriamo facto. Però vi confortiamo vogliati essere patiente a questa nostra voluntà, certificandovi però, che speramo le cose nostre de Alexandria passerano in modo cum la divina gratia che li predicti Polozohanne et Ruffino retornarano a casa. Data in castris apud Lenum, die iiii octobris 1452.
Irius.
Iohannes.