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981. Francesco Sforza a Giovanni Carlo Colletti 1452 ottobre 4 "apud Lenum"

Francesco Sforza esprime a Giovanni Carlo Colletti la sorpresa che quella comunità sia tanto restia a sborsare i denari del carriaggio e gli ordina di provvedere a che detti uomini facciano il versamento dovuto. Vuole che quelli di Borgo San Donnino, Pellegrino e Vianino paghino integramente quanto loro tocca in base all'estimo non ascoltando quelli di Vanino che asseriscono di contribuire con Piacenza. Procuri di intascare subito i denari di Fiorenzuola e di Castell'Arquato e scrive ai gentiluomini di Scipione di indurre quelli di Specchio a fare il dovere loro per il carriaggio e sprona Giovanni Carlo perché li costringa a pagare

[ 250r] Iohanni Carlo de Collectis.
Iohane Carlo, non possimo se non meravigliare et dolerce grandemente, respondendo ad una toa directiva a Cecho, nostro secretario, che quella nostra comunità sia cossì difficele a pagare li denari del carrezo, perché, havendone scripto tante fiade a quelli officiali et a ti, ne pare pur che per honore et debito vostro gli doveresti havere usata mazore diligentia che non havete facto. Però, replicando de novo per le alligate alli dicti officiali, replicamo anchora a ti et te commettiamo e volimo farvi ogni modo e via acioch'essa communità paghi subito et senza exceptione o dilatione alcuna tucto quello debbeno dare per casone del dicto carrezo da calende de octobre presente (a) indireto, et in questo non perdere uno minimo attimo de tempo, rendendoce certi che si tu gli astrenzerai li panni virilmente, come se deve, gli verrà voglia de fare el devere, et, aciò sappi come governarte in questo facto, te mandiamo qui inclusa la rasone del debito et credito suo.
Ala parte de quelli del Borgo San Donino, de Pellegrino e de Viannino, noy non volimo limitare quello tocca ad alcuno de dicti (b) lochi perché questo non pertene a noy, ma intendiamo che caduno de loro paghi la rata soa secundo lo extimo suo; et cossì volimo se faza, et tu sollicitarai dal canto tuo, non manchandoli in cosa alchuna, acioché li dicti denari se habiano, non havendo respecto a quello dicono quelli de Viannino, cioé che contribuiscono con Piazenza perché volimo che omnino paghino questo carico con quelli del Borgo e de Pellegrino.
Li danari de Fiorenzola et de Castello Arquà volimo te sforzi de havere subito, perché ne havimo bisogno.
Per quelli de Spechio scrivemo alli zentili homini da Scipione che omnino gli fazano fare el dovere suo de questo carrezo, et cossì volimo li astrenzi a fare et, per Dio, Zohanne Carlo, si tu desideri fare cosa ne sia grata, usa in questo facto altra diligentia che non hai usata fine qui, et fa' che per ogni modo habiamo li dicti denari et subito, advisandone senza alchuna minima dilatione quanti denari hai in le mane recevuti per casone del dicto carrezo. Ex castris apud Lenum, die iiii octobris 1452.
Irius.
Cichus.

(a) presente in interlinea.
(b) dicti in interlinea su quelli depennato.