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988. Francesco Sforza a Bosio Sforza, a Oldrado da Lampugnano e al luogotenente di Parma. 1452 ottobre 15 "apud Lenum"

Francesco Sforza risponde a Bosio, a Oldrado e al luogotenente di Parma che, circa gli uomini di Casalpo, per quel che ha scritto Guido da Correggio, ha risposto a Guido e agli uomini. Comanda loro di assicurarsi di quel luogo e di liberare i quattro detenuti. Dissente dalla loro non buona opinione circa Antonio da Varese e ordina loro di metterne sull'avviso Giovanni Bono, deputato sopra le cerne mandate per Luchina. Chiede che gli facciano avere il contenuto dell'indagine fatta sul conto di Giovanni Grosso di Casalmaggiore, da loro detenuto e li informa di avere avuto gli atti del processo dei testimoni nella causa contro Maffeo Panza, prigioniero di Bevilacqua e di Nicolò da Verona. Si dice informato della sistemazione data a Bosio e alla sua gente nel revellino vecchio. Revochino anche loro, come hanno fatto quelli di Correggio, i salvacondotti dati da otto giorni in qua e alla crida dei Correggesi, dispone che replichino con una di simile tenore. Cerchino di scambiare Pietro Antonio con un prigioniero in maniera che riabbia la libertà. Perché Luchina pretende che le si consegni Antonio da Varese, vuole che convochino Giovanni Botto perché metta il predetto Antonio nelle mani di Luchina.

[ 251v bis] Domino Bosio Sfortie, Oldrado de Lampugnano et locuntenenti Parme.
Havimo recevuto quatro vostre lettere de data x, xi et xii del presente, et inteso quanto per quelle scrivite, respondemo, et prima, ala parte de quelli homeni de Casalpo et dela resposta facta per Guido da Correzo et dela replicatione gli havimo facta, et cetera, dicemo che noy scrivimo al dicto Guido et homini in bona forma, como vederite per le alligate, dele quale ve mandiamo la copia inclusa in questa. Siché vogliati per quella migliore via vi parerà dare modo che ve assecurate de quello luoco, usandogli tucte quelle arte che ve pareranno opportune, non demonstrando in verso loro alchuna umbreza, né suspitione et mandareteli le allegate lettere, assecurandovi piacevolmente da quelli quatro haveti lì, lassandoli poi retornare perché, vedendo li altri non essere facta altra novitade a quelli quatro loro, poi se assecuraranno et saranno obedienti.
Ala parte de Antonio da Varese, havimo inteso quanto scrivite circa el facto dela scusa ha facta et che vi pare non habia fallito et como de Zohanne Bono è stato deputato sopra le cerne mandate per madonna Luchina, et cetera. Dicemo che de tucto restamo advisati, ma bene vi dicemo che, secundo ad noi è stato referito, dicto Antonio è uno zottencello et capestro et ha tristo nome. Siché vogliate advisarne dicto Zohanne Bono aciò non havesse materia de fare qualche inconveniente.
Quello Zohanne Grosso da Casalmazore, quale havite sostenuto, ne piace vogliatilo deligentemente examinare et la soa examinatione ne vogliate poi mandare in scripto.
Lo processo deli testimoni examinati nela causa dela captura de Maffeo Paniza, presone de Bevilaqua, et de Nicolò da Verona, et cetera, havimo recevuto, et de quanto circa ciò atende, per un'altra vi scriverimo.
Ala parte de Boso che sia allozato con quelle altre nostre gente dellà in lo revellino vechio, quale havite facto fortificare, restamo advisati.
Ala parte che quelli da Correzo habiano facti revocare li salviconducti facti da octo dì in qua, restiamo advisati, et voi similiter fati dal canto vostro simile revocatione.
Ala parte dela crida hanno facto fare li predicti da Correzo, per la quale fanno revocare tucti quelli hanno possessione et beni nele terre et lochi loro, et cetera, dicemo che vogliati anchora voi far fare el simile proclama, revocando tucti quelli hanno possessione et beni in la iurisdictione nostra, che stiano in li territori et luochi loro, overo alli servitii loro, tanto gente d'arme et fanti a pedi, quanto ogni altra gente, de que grado et conditione se sia, dandoli quello termine che danno dicti da Correzo.
Et perché da poi la recevuta de questa, havimo recevuta lettera da madonna Luchina quale ne scrive che per ogni modo li fazamo mettere nele mane [ 252r bis] sopradicto Antonio da Varese, pertanto vogliati havere dicto Zohanne Botto, factore dela prelibata madonna Luchina, et fati che proveda in forma che lo metta in mane dela dicta madonna Luchina, ma che faza per modo che non se ne acorza dicto Antonio, perché acorgendose, se ne fugeria.
Ceterum vogliati per ogni modo sforzarvi de tenere modo che Pierantonio sia scumbiato con qualche un altro per modo sia liberate in ogni modo. Ex castris apud Lenum, xv octobris 1452.
Iohannes.
Cichus.