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990. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Casale Po 1452 ottobre 15 "apud Lenum".
Francesco Sforza esprime al comune e agli uomini di Casale Po la sorpresa per il rifiuto opposto a Oldrado e al luogotenente di Parma di accettare gente alla difesa di quel luogo e per le scuse addotte per il mancato invio di uomini per concertare la difesa del luogo. Debbono ben aver chiaro che, sia in pace che in guerra, essi sono a lui sottoposti, per cui loro non resta che fare quanto Oldrado e il luogotenente di Parma richiedono per le dette finalità.
Communi et hominibus Casalis Padi.
Per lettere de miser Oldrado et del nostro locotenente de Parma havimo inteso como, havendo loro mandato da voy ad requirirvi che volesti acceptare quelle gente ve pareria sufficiente per defensione et conservatione de quello luoco, et voi gli facesti respondere et pregarlo che non vi mandasseno gente alcuna, et che faresti ogni cautione che bisognasse per segureza della conservatione d'esso luoco; di che, volendo dicti miser Oldrado et locotenente compiacervi per farvi cosa grata, como quelli che portano amore al dicto loco, et havendo da poi loro mandato per alchuni homini de vostri per intendersi con loro et dare forma et modo alla conservatione del dicto loco, pare habiati recusato de farlo, sotto pretexto et colore de dire che quelli tali homini per chi se mandava, dovevano esse(re) sostenuti perché sonno havuti in sospecto; di che, havendo noi inteso questo, ne semo grandemente maravigliati de voi che, attenta la fede che havimo continuamente havuta et havimo in voi, [
252v bis]
et havendo havuto sempre da noi bono tractamento et havendo sempre voi demonstrato volere essere boni et devoti servitori et subditi nostri, non havite deportationi né facto como liberali et boni servitori in non volere acceptare gente alcuna, né essere voluti andare alcuni de vostri ad intendersi con li nostri lì ad Parma per conservatione de quello luoco, allegando essere tenuti a suspecti, che sapete tali excusatione essere frivole, perché sapeti non essere proceduto cosa fino qua dal canto vostro et manco del nostro che debiati allegare suspitione dove non accade, ma voi seti quelli che vi fati suspecti in tenere tali modi et non essere obedienti alli officiali nostri et deputati al regimento de quelle parte. Di che vi dicemo che vogliati, recevuta questa, mandare li homini rechiesti ad miser Oldrado et al locotenente nostro ad intendersi con loro per la conservatione et segureza de quello luoco vostro, certificandovi et rendendovi chiari che in ogni modo, o per pace o per guerra, haveti ad essere ad noy sottoposti; et, non volendo voi essere obedienti et fare quanto per li dicti misser Oldrado et locotenente vi serà ordinato et commesso, ve darimo ad vedere quanto habiati facto male. Et facendo voi como boni et fedeli servitori, siando obedienti, como credimo sariti, da noi tra li altri sarite talmente recognosciuti et bene tractati che voi et ciascuno subdito comprenderite quanto vaglia la fede et boni deportamenti usati in verso noi et delo stato nostro, per modo vi parerà havere bene desposta ogni vostra fede et constantia. Data in castris apud Lenum, die xv octobris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.