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1051. Francesco Sforza a Pietro di Boccacino Alamanni da Firenze 1456 gennaio 3 Milano

Francesco Sforza scrive a Pietro di Boccacino Alamanni da Firenze che, a testimonianza dell'affetto che porta a suo padre, a lui e a tutta la loro casa e per i suoi meriti, lo ha annoverato tra i gentiluomini e cortigiani con la provvisione di trenta fiorini che, dal passato primo gennaio, il cancelliere Giovanni Giappano gli farà mensilmente avere. Lo esorta a comportarsi virtuosamente ad imitazione di suo padre.

[ 335v] Petro Boccacini de Alamanis de Florentia.
Per demonstrarte con effecto quanto da nuy siati amati tuo padre, te et tutta la casa tua per l'antiana benevolentia et amicitia nostra et per li meriti soy appresso nuy, te habiamo electo et constituito nel numero delli altri zentil homini et cortesani nostri con la provixione de xxx fiorini el mese, a soldi xxxii per fiorino, commenzando in kalende de zenaro proxime passato, di quali te responderà Iohanne Giappano, nostro cancellario, de ordinatione nostra, como farà ad li altri. La quale provixione vogli acceptare cum quello animo sincero che nuy la damo, confortandote ad portarte bene et virtuosamente ad immitatione de tuo patre ,como ne persuademo che faray. Data Mediolani, die iii ianuarii 1456.
Christoforus.
Similiter ut supra scriptum fuit Baptiste de Ponzonibus cum provixione florenorum xxx.
Cichus.