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1073. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1456 gennaio 30 Milano

Francesco Sforza fa presente al Regolatore e ai Maestri delle entrate che lo squadriero ducale Giovanni Piccinino da Brescia si lamenta perché lo scorso anno gli è stata fatta alcuna retentione sulla sua provvisione di duecento fiorini annui e, in più, ne ha speso gran parte nel portarsi lì per sollecitare i mandati. ll duca comanda loro di assegnarli la sua annuale provvisione sulle entrate di Piacenza con le sole trattenute, comuni agli altri, del capsoldo e della dodicesima. Per evitargli spese, aggiunge loro di ordinare al referendario di Piacenza di far fare i mandati con le annesse scritture.

[ 341v] Regulatori et Magistris intratarum.
Perché el strenuo Iohanne Picinino da Bresa, nostro squadrero, al quale, como sapeti, havimo ordinato annuale provisione de fiorini ducento, a soldi xxxii per fiorino, ne dice che questo anno proxime passato gli è stato facto alcuna retentione, et etiam dice che gli è bixognato spendere una gran parte in venire qua ad solicitare la expedictione deli mandati, la qual cosa a nuy non è accepta, perché nostra intenzione è che se possa valere dala dicta provixione neli suoy bixogni, dicemo, et così vi commandiamo che debiate asignarli la dicta annuale provixione de fiorini ducento, a soldi xxxii per fiorino, ut supra, sopra le entrate nostre de Piasenza, deli quali faretegli respondere integramente senza retentione alcuna, excepto li capsoldi et la duodecima, deli quali volemo se faza retentione a luy como ali altri. Et aciochè non habia ad spenderli in solicitarli li mandati, volemo che debiate ordinare cum lo referendario nostro de Piasenza che gli faza fare luy li mandati et tute le altre scripture opportune, aciochè esso non habia casone de venire qua per quella casone. Mediolani, xxx ianuarii 1456.
Bonifacius.
Cichus.